Se si prova a guardare qualche foto d’epoca delle aule scolastiche degli anni Quaranta, ciascuno di noi farebbe fatica nel distinguerle dalle aule di un secolo prima. Come per molti altri settori, infatti, per decenni l’arredo scolastico è rimasto pressoché immutato sia nelle forme sia nei materiali.
L’ingresso dell’Italia in Europa e l’inevitabile confronto con gli ambienti educativi europei, tuttavia, ha fatto maturare negli ultimi anni la consapevolezza dello stato di arretratezza delle nostre strutture scolastiche, in particolar modo sul fronte dell’edilizia e degli arredi.
Agli inizi di questo nuovo millennio, hanno fatto inoltre capolino anche nella scuola primaria e secondaria nuovi modelli educativi basati su schemi di apprendimento cooperativo svincolati dal classico concetto di insegnamento frontale.
Anche l’avvento delle nuove tecnologie sta dando nuovo stimolo al rinnovamento degli spazi di apprendimento. Ora invece gli studenti sono a tutti gli effetti “nativi digitali”, abituati cioè ad una realtà aumentata dall’impiego di molteplici strumenti, dallo smartphone al tablet.
Tutti questi segnali infondono oggi una nuova speranza di rinnovamento del settore dell’arredo destinato agli ambienti educativi. Per troppo tempo, infatti, sono rimaste inespresse le potenzialità di innovazione che la grande tradizione educativa e pedagogica italiana è in grado di esprimere